Anche la fontana di Trevi adotta l’illuminazione a tecnologia led
Nel complesso intervento di restauro che ha restituito a Roma ed al mondo la splendida fontana progettata da Nicola Salvi, c’è spazio anche per la tecnologia: i giochi di luce della fontana sono realizzati interamente con l’illuminazione a led.
Per completare i lavori, finanziati dalla maison Fendi, ci sono voluti oltre 500 giorni di lavoro e la collaborazione di differenti professionalità, tra queste i tecnici della Acea che per l’illuminazione della fontana forse più famosa di Roma, resa celebra da molti film (l’indimenticabile bagno di Anita Ekberg o la super truffa di Totò), ha utilizzato la tecnologia a led.
La luce, di una tonalità neutra, è stata utilizzata sia per sottolineare la morbidezza delle sculture sul travertino, sia per sottolineare l’idea di profondità che l’ampio bacino trasmette. La scelta è caduta sull’illuminazione a led per la grande flessibilità che questa permette.
Oltre 100 lampade a led sono state accuratamente posizionate in punti strategici del complesso monumentale, per definire una migliore illuminazione d’accento della struttura artistica settecentesca. Dieci lampade sono state installate sulle mensole prospicienti la fontana e sulle conchiglie alle spalle della statua di Oceano, assicurando una nuova modalità di illuminazione che mette in risalto la struttura centrale del monumento. Le altre novanta lampade sono state inserite all’interno della vasca e ai piedi della scogliera e delle statue laterali, per rifinire i dettagli a lato del corpo centrale.
La potenza installata sulla fontana è di soli 2Kw, di molto inferiore rispetto al consumo medio di una utenza domestica, questo consentirà un notevole risparmio per le casse pubbliche (e visto il periodo non è poca cosa), inoltre si stimano costi di manutenzione dell’impianto molto inferiori rispetto a quelli sostenuti con il precendente impianto degli anni 90. Anche l’utilizzo di un’acqua più dolce comporterà una minor corrosione dei vari elementi della fontana, apparati luminosi inclusi.
Una grandissima dimostrazione di come il passaggio all’illuminazione a led sia oramai un’esigenza sentita anche dalle istituzioni e possa diventare un alleato importante per la salvaguardia e la valorizzazione del nostro patrimonio artistico.