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Illuminazione dell’ufficio: 5 principi da applicare

Illuminazione ufficio || Credits Linealight Group

 

A differenza della casa, l’ufficio e il posto di lavoro necessitano di luci particolari, che dovrebbero garantire non solo efficienza energetica e durata, ma anche standard di qualità adatti per non affaticare gli occhi in caso di lavoro da videoterminale o su apparecchiature tecnologiche. L’illuminazione dell’ufficio, in questo senso, richiede un’attenzione specifica, finalizzata a valorizzare al meglio la produttività creando un ambiente accogliente sia in estate, quando abbonda la luce naturale, sia soprattutto in inverno o in quei luoghi dove l’apporto di luce è minimo. Il tutto, se possibile, nel rispetto delle linee guida stabilite fra gli altri dall’INAIL nel prezioso manuale disponibile in download Il lavoro al videoterminale (si veda a tal proposito il capitolo L’illuminazione dell’ambiente lavorativo).

 

Fermo restando che ogni progetto dovrebbe essere analizzato e valutato con criterio, esistono dei punti imprescindibili e indipendenti dal tipo di ufficio che si desidera illuminare. Noi di Mes Retail vogliamo condividere con te gli aspetti salienti relativi all’illuminazione dell’ufficio, ovvero le regole che bisogna conoscere e applicare per un ufficio davvero efficiente e confortevole a ogni ora del giorno e in qualunque stagione dell’anno. Ecco i 5 punti da tenere presente.

 

1) TIPOLOGIA DELLE FONTI LUMINOSE

Illuminazione ufficio con lampada Oxygen || Credits Linealight Group

 

Tutto parte da qui. Le  fonti luminose  in un ambiente possono essere di due tipologie: naturali o artificiali, in entrambi i casi da fonti di luce diretta o indiretta. Le fonti di luce diretta forniscono un’illuminazione più intensa, utile sull’area di lavoro, ma rischiano di lasciare in ombra altre aree non direttamente illuminate, accentuando i contrasti. All’opposto le fonti di luce indiretta, che utilizzano ad esempio la riflessione della luce dal soffitto per una diffusione in tutto l’ambiente, limitano le differenze di luminosità ma introducono una luce più omogenea in cui spesso le ombre e i contrasti sono attenuati.

 

In un ambiente di lavoro è preferibile l’illuminazione mista diretta-indiretta, tale da evitare l’eccessivo contrasto tra le zone che ricevono luce diretta e le altre aree dell’ambiente, lasciando una buona illuminazione dell’area di lavoro, o tramite fonti di luce diretta con diffusori e schermi. Le fonti luminose o i loro riflessi non devono rientrare nel campo visivo dell’operatore al videoterminale: utilizzando luci dirette ma parzialmente schermate, in cui l’angolo di emissione della luce diretta è ristretto, viene limitata la possibilità che la fonte luminosa o il suo riflesso rientri nel campo visivo degli operatori.

 

2) IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA LUCE NATURALE E ARTIFICIALE

Illuminazione ufficio || Credits Studio Casolaro Giuseppe e Ottavio

 

In base a quanto scritto nel punto precedente, è fondamentale bilanciare luce naturale e luce artificiale. Dove possibile, si raccomanda di dare la precedenza alla luce naturale: va da sé che ci saranno situazioni dove la luce naturale è insufficiente, anche solo in alcuni frangenti della giornata. Dipende dal locale, dalla presenza o meno di grandi vetrate e dall’esposizione. Combinare con sapienza luci, intensità delle fonti e distribuzione è il sistema migliore per mantenere integra la salute e salvaguardare l’ambiente.

 

3) CONTROLLO UGR SOPRA LE SCRIVANIE

Illuminazione ufficio con lampade sospese || Credits Linealight Group

 

In tutti gli uffici e luoghi di lavoro dove sono presenti computer e dove gli impiegati passano davanti al PC la maggior parte della loro giornata lavorativa, è importantissimo studiare l’UGR, acronimo di Unified Glare Rating. Si tratta di un valore riconosciuto e condiviso a livello internazionale, che identifica le condizioni di abbagliamento all’interno di un ambiente. Senza scendere troppo nei dettagli, basti ricordare che l’abbagliamento è uno dei pericoli maggiori per la vista quando si lavora al videoterminale.

 

La causa è da ricercarsi nell’alto rischio di affaticamento visivo collegato allo sforzo oculare nel controbilanciare la quantità di luce (in piccolo quello che succede come quando si guardano a lungo i fari di una macchina). Per questo è necessario posizionare le luci preferibilmente ai lati e non davanti né alle spalle dello schermo: la postazione di lavoro deve essere regolata in modo che sia la fonte luminosa che il suo eventuale riflesso non entrino nel campo visivo. Un consiglio? Le fonti luminose con un angolo di emissione di luce molto ristretto limitano la formazione di riflessi.

 

4) QUANTITATIVO E TONALITA’ DELL’ILLUMINAZIONE

Illuminazione ufficio ecosostenibile || Credits Linealight Group

 

L’illuminazione di un ambiente di lavoro dipende da diversi parametri. Oltre a quelli già elencati finora, è prioritario stabilire la quantità di luce che raggiunge l’area di lavoro: una quantità (definita illuminamento) che si misura in lux (espresso in lumen/m2, ovvero come flusso luminoso emesso da una fonte che colpisce una superficie di un metro quadro). Il lux deve essere proporzionato alla tipologia di attività che viene svolta nell’ufficio o nel luogo di lavoro. La luce riflessa da un oggetto illuminato è invece la luminanza e si misura in cnd/m2: questo valore indica il flusso luminoso emesso o riflesso da una superficie in rapporto alla dimensione di tale superficie, e in una specifica direzione (in questo caso verso l’osservatore).

 

Due superfici diversamente illuminate hanno tra di loro un “rapporto di luminanza” (L2 oggetto/L1 sfondo) che indica questa differenza in rapporto agli effetti di abbagliamento (ad esempio oggetto molto brillante su fondo scuro, oppure oggetto in ombra su sfondo molto luminoso). La luminanza permette di calcolare anche il “fattore di contrasto”, cioè il rapporto della differenza di luminanza di un oggetto e del suo fondo e la luminanza del fondo stesso (L2- L1)/L1. Il risultato permette di valutare il grado di visibilità di un oggetto. Condizioni in cui i contrasti di luminanza sono troppo elevati comportano affaticamento visivo a causa della continua necessità di adattamento dell’occhio spostando lo sguardo da un punto all’altro.

 

Secondo la normativa, e in base anche ai consigli dell’INAIL riportati nella guida a cui accennavamo nell’introduzione, per un ambiente di lavoro ideale in cui si svolgono attività generali con un medio livello di attenzione – come gli ambienti di ufficio e le postazioni al videoterminale – l’illuminazione dell’area deve essere superiore 500 lux. Per attività più complesse e che richiedono una maggiore precisione (progettazione, grafica, disegno) l’intensità dell’illuminazione deve essere più elevata, tra i 750 e i 1000 lux. Da ricordare inoltre come la luce naturale, corrispondente a 4.000 K circa, è indicata per ambienti di lavoro e uffici dove è richiesta una buona concentrazione.

 

5) EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO

Illuminazione ufficio moderno || Credits Linealight Group

 

L’ultimo punto su cui vogliamo soffermarci riguarda l’efficienza energetica. Viviamo in un’epoca di opportunità, dove le tecnologie più moderne ci consentono di tagliare i consumi e ridurre le bollette. Un’epoca in cui recenti normative hanno messo al bando le vecchie lampade a incandescenza, proprio per favorire la transazione verso una società più sobria e meno dipendente dalle fonti fossili. Le lampade che utilizzano il LED sono di gran lunga le migliori in termini di risparmio energetico: durano di più, non richiedono manutenzione e consumano meno della metà. Visti i costi che un ufficio deve sostenere, passare al LED è senza dubbio la scelta più lungimirante!

 

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